venerdì 31 ottobre 2008

Riflessione sulla Comunicazione di oggi

Oggi ho proprio voglia di essere seria.
Accantonare per un po' la mia parte cazzona, liberare la testa da pensieri inutili ed esternare una mia personale opinione su un argomento sul quale rifletto da qualche giorno.
Parto subito col dire che la mia non vuole essere una polemica, ma una semplicissima riflessione.
Da un po' di mesi, la sottoscritta, fa un utilizzo costante di MSN e ora anche di Facebook.
Li uso essenzialmente per scrivermi con i miei amici, con i conoscenti..e con altra gente, non ben definita nella scala dei miei rapporti sociali, ma che in qualche modo è entrata a fa parte della mia vita.
La persona che abita con me, mi riprende in continuazione, affermando che ne sono drogata, in quanto la prima cosa che faccio quando torno a casa è accendere il PC....per spegnerlo solo a notte fonda.
E proprio questo mi ha fatto pensare...."cazzo"...comunichi con un schemo per ore.
Uno schermo che ti divide dal tuo interlocutore, dalla sua faccia, dalla sua voce, uno schermo che ti da la possibilità di essere chi non sei...perchè hai tutto il tempo di scrivere, cancellare e trasmettere di essere una persona diversa, non avere freni inibitori, puoi tranquillamente osare...
Sì. Osare è la parola più appropriata...
Uno schermo ed una tastiera che, ti proteggono abbattendo le barriere...messaggio dopo messaggio, creando storie ed amicizie...che, però, vivi a "casa" da solo.
Perchè il brutto è quello...tu da solo, ti scrivi con uno/a da solo/a davanti ad uno computer.
Ecco io rifletto proprio sul fatto che tutto ciò tende ad isolare ancora di più le persone, in un mondo già troppo pieno di individui soli.
Ci tengo a ribadire che non sto qui per criticare, ma voglio solo analizzare la questione.
La rete ed il suo utilizzo nell'ambito della comunicazione ha un'elevata utilità sociale e non solo a livello lavorativo, questo è ovvio. Per fare un esempio banale, chi per motivi di lavoro o di studio vive lontano da casa può, utilizzando internet, mantenere contatti giornalieri con la propria famiglia e con gli amici, senza doversi svenare per ricaricare il telefono.
Ma parliamo un po' di Facebook e della sua esplosione.
Lì si sono iscritti tutti.
Da un mese a questa parte, pare che l'Italia ci si sia completamente rovesciata dentro..dall'asilo all'università...tu ritrovi praticamente tutti...compagni di classe, compagni di comitiva..gente conosciuta in vacanza..
Bello, bello...bellissimo...tutti felici ed allegri pronti a mostrare la propria immagine attraverso foto personali (che più sono fashion e fighe e meglio è), foto di gruppo dei tempi della scuola e a raccontare la propria storia personale.
Gruppi che si formano, pensieri del giorno, del momento, del secondo, battute, giochi......però, anche qui io ci rifletto su.... e penso al fatto che il più delle volte tutto si riduce ad un voler mostrare la propria immagine "ricordati come ero e guarda oggi come sono",....per poi andare sul profilo degli altri a farsi i cazzi loro...perchè in tal senso Facebook, può essere paragonato come dice una mia amica, ad un grosso"reality casareccio".
In fondo cerchiamo di essere sinceri con noi stessi... ma l'amico delle superiori o quello delle elementari se non lo frequenti più nella vita di tutti i giorni un motivo ci sarà.

A.

martedì 28 ottobre 2008

...delirio notturno...

Sabato 18/10/2008

Il mio delirio notturno..parte sempre da un qualcosa che mi colpisce.
Una canzone, un pensiero, uno sguardo ricevuto durante la giornata, una frase scritta..
Anche questa notte è partito...ma non so bene da dove e soprattutto perchè...
Perchè ho questa voglia continua di scrivere, di comunicare, di esprimermi attraverso la tastiera nera del mio vecchio pc, di farmi mille domande per poi trovare una risposta da sola.
A sì..perchè io mi domando e io mi rispondo....
A volte credo di utilizzare il mio cervello solo per cose senza senso...solo per inseguire i miei pensieri notturni...
Ho spento proprio adesso la mia ultima sigaretta.
Sto fumando in questo periodo.
Non sono una fumatrice, non lo sono mai stata...e non credo di diventarlo...
I vizi, non sono fatti per me..o meglio lo sono ma per un periodo stretto di tempo.
Potrei fumare un'intero pacchetto di sigarette...tutto in un giorno, per poi non volerle più vedere per anni.
Ora, però, se ci penso è forse proprio l'ultima sigaretta fumata e la senzazione di stordimento che mi ha lasciato ad avermi accompagnato verso il mio ennesimo delirio notturno.
La notte.
Inizio ad amarla.
C'è silenzio, io sono sola ed in questi miei momenti di solitudine penso a me, a come sono, a quello che faccio, a cosa vorrei fare...e penso anche a qualcuno.
Ultimamente mi gira in testa un nome, o meglio un idea di un qualcuno..che in realtà non so neanche se esiste o se sia stato il mio cervello a crearlo.
E questo soggetto immaginario...il pensarlo, mi fa sorridere.
Dire se è uomo o donna non ha senso, come non ha senso rendere questa figura reale...perchè forse sta solo nella mia testa e non lo so proprio se uscirà mai da lì.
Però lo ammetto, il fatto di pensarci...mi fa stare bene.
Stare bene. Ma cosa vuol dire stare bene?
Da un po' di mesi a questa parte, la domanda che mi fanno tutti è sempre la stessa. "Ale come stai?" ed io rispondo ogni volta nello stesso identico modo "Sto bene".
Una risposta che serve per chiudere il discorso, che serve per alleggerire le ansie di chi chiede.
Sto bene..e cerco anche di dimostrarlo che è proprio così.
Ma poi nelle notti come questa io ci ragiono sopra...e non è assolutamente vero, o meglio, è vero che non sto male, è vero che non sono disperata, è vero che sono fiera di me stessa, ma "Sto bene"...è riduttivo...e ripeterlo ogni volta, mi ha proprio scocciato.
Lo dicevo anche mesi fa a tutti ogni volta...e all'epoca non era vero per niente.
Era un'enorme bugia..
Stavo una merda, non stavo bene.
Vivevo le mie giornate di corsa, cercando di proiettarmi ogni giorno verso un domani in cui volevo e dovevo credere.
Cercavo di immaginare un futuro, che sapevo benissimo non era possibile e che sopratutto non volevo per me.
Questa casa, questa stanza... dove sono tornata dopo quasi due anni di assenza...mi chiamava da lontano.
C'era una vocina piccina dentro di me che, sistematicamente, mi ricordava che qui sarei tornata...che la mia vita in quel momento, vissuta in quel modo, era assolutamente provvisoria.
Ed io, che la vocina la soffocavo...mi ero messa in faccia una maschera (alimentata tutti i giorni dalla mia cocciutaggine) della persona che sta bene.
Che Stronza!
Ma adesso no.
La maschera l'ho tolta e spero tanto di non metterla più per tanto tempo.
Ora ho voglia di vivermi tutte le mie emozioni...di esprimere me stessa, anche quando è fuori luogo, anche quando dico, scrivo o faccio cose che non sono propriamente "normali".
E questo mio essere "anormale", questo mio stare fuori dai schemi...mi sta aiutando in qualche modo a ridimensionare la mia vita....a darle una forma del tutto nuova.

Qui dal mio albero..sul mio ramo...io resto a guardare..attendo..il mio futuro che arriva!!

A.

sabato 25 ottobre 2008

A te...

Ti ho pensato tanto in questi giorni, ma tu non lo sai.
Ho pensato a te...a come sei bella, alla forza che hai dentro.
A come la vita ti ha preso a schiaffi sin da bambina
ha calpestato i tuoi sentimenti di donna innamorata
ha stracciato la tua anima
più volte...non una sola...
ma tu non ti sei fermata, sei andata avanti
e l'hai fatto con il sorriso, sempre.
Hai lottato, hai sudato, hai lavorato e per noi hai continuato a vivere.
Ci hai insegnato a vivere..
Non lo posso neanche immaginare quanto è stata dura...
Ma ce l'hai fatta...
se riesci a fermarti per un attimo...un secondo soltanto,
lo vedi quello che hai creato.
E' un successo
e l'hai fatto tutto da sola.
Adesso, però, è arrivato il tuo momento.
Oggi questa vita la devi vivere per te...
per te soltanto...
ed io sono qui ad augurarti tutto l'amore che meriti...
e che forse, in un posto segreto, tu hai trovato.


a mia madre 25/10/2008

mercoledì 15 ottobre 2008

Una giornata iniziata male...

Il solito delirio al risveglio.
Totale caos intorno a me.
La sveglia che suona per un'ora, io che mi alzo di corsa, mi tuffo nella stanza alla ricerca di... mutande, vestiti e tutto quello che è utile lanciare in bagno per lavarsi di corsa, vestirsi e fiondarsi giù per le scale, magari con un pezzo di pane in bocca...per calmare spasmi della fame.
In questo modo inizio tutte le mie mattine da sempre...di corsa...mi chiedo a volte "ma se avrò mai dei figli, come riuscirò a fare tutto??"
Il pensiero mi sfiora ogni tanto e so bene da sola che se accadrà...finiranno anche loro travolti dal mio uragano mattutino.
Questa mattina, però, il ritardo si è moltiplicato...causa motorino.
Inserisco la chiave, la giro, sciaccio il tasto di accenzione, accelero...e lui di tutta risposta...mi spernacchia e non parte..
Riprovo diverse volte...con il mio limite di sopportazione che arriva a livelli di allarme.
Il signorino aveva deciso di non voler partire....
Aggiungiamo che ha la pedalina rotta...mezza incastrata...dura da morire, che espleta le sue funzioni solo se smossa da un Troll di montagna.
Quindi per cercare di smuoverla ho dovuto chiamare in mio aiuto tutta la mia forza, grinta e incazzatura...
C'era...ed era tanta...
La pedalina inevitabilente ha ceduto..e dopo interminabili minuti l'animale è partito..
Povero scarabeo 100...dopo quasi 2 mesi di lotta (perchè sono due mesi che mi fa tribolare)...ha rischiato di essere scaravantato contro il muro del garage...ma l'angioletto seduto sulla mia spalla sinistra mi ha calmata...e non ho fatto danni..
Sono partita a razzo e sono arrivata a lavoro percorrendo l'olimpica sui tettini delle macchine!!!
Naturalmente... che ve lo dico a fare, sono arrivata a lavoro in ritardo...

A.

martedì 14 ottobre 2008

Una notte un po' così

Questa sera sono sola a casa.
Mark non c'è.
E' via per lavoro.
L'hanno chiamato quelli della direzione di Milano, molto probabilmente è per la promozione che aspetta da mesi. Se la merita.
E' bravo a fare il suo lavoro, ci mette tutto se stesso e quest'anno alla società ha fatto guadagnare una barca di soldi.
Sono fiera di lui.
Il mio uomo inglese.
Sembra così freddo all'apparenza, con quel suo italiano strambo.
Lo amo.
Guardo il suo cuscino e non riesco a dormire.
Di solito la sera, prima di prendere sonno, gli accarezzo i capelli.
Lui lo adora, si rilassa e mi racconta la sua giornata.
La segretaria che gli lancia sguardi sensuali, la sua collega che ha problemi con il marito, il suo collega Carlo, che non sa come fare a lasciare l'amante.
Ecco Carlo.
Spesso è di lui che parliamo la sera. I suoi aneddoti, le sue avventure, quasi sempre inventate, sono così divertenti.
Questa sera, però, nella nostra stanza c'è silenzio e se allungo il braccio trovo solo un cuscino vuoto.
Non è la prima volta che Mark mi lascia sola e non è stato mai un problema per me, ma ora è diverso.
Lui mi manca.
Allungo il piede verso destra e trovo solo il lenzuolo freddo.
Ritiro subito il piede.
Devo trovare un modo per dormire, qualcosa che mi coccoli.
Mi viene un'idea.
Mi alzo dal letto.
Vado in bagno e prendo il suo pigiama tra le mani.
Odora di lui.
Che buon odore che ha.
L'odore del mio uomo.
Mi tolgo la camicia da notte e la lascio cadere a terra.
Nuda davanti allo specchio osservo la mia immagine.
Questa notte mi sento bella, chissà forse è per questo che non mi piace l'idea di stare sola.
Forse è perchè vorrei che lui mi vedesse, davanti a questo specchio.
Guardo ancora, per qualche istante, la mia immagine.
Compiaciuta, indosso il suo pigiama e torno a letto.
E' questo l'effetto che volevo il suo odore sulla mia pelle.
Mi sento circondata dalla sua presenza.
Ora posso dormire.
Allungo una mano ed inizio ad accarezzare il suo cuscino, mi rilasso.
Il sonno si sta impossessando di me ed io mi lascio prendere.

mercoledì 8 ottobre 2008

Riflessione sul mio viaggio a Berlino

Berlino 05 ottobre 2008



Il viaggio di ritorno è iniziato.
Tra poche ore sarò di nuovo a Roma, il posto d'onore nella vita di tutti i giorni mi attende.
Adesso, però, penso alla città che sto lasciando...
Non riesco ancora a realizzare se mi sia entrata nel cuore o meno.
Il mio viaggio è durato poco più di due giorni.
Berlino è immensa, ci sono tante cose da vedere: musei, monumenti, parchi e laghi.
Il primo impatto è quello di una città fredda (e per fredda non mi riferisco solo al tempo), è l'atmosfera che respiri che è rigida.
I tedeschi, sono dei personaggi, tutto sommato simpatici e gentili.
La birra (ma anche altri alcolici) regnano. La gente va in giro con le bottiglie in mano (quando poi non li trovi proprio con le casse). I ragazzi stanno sempre bevuti.
Ok fa freddo e l'alcol scalda, ok è tipico di tanti paesi europei, ma qui l'immagine che ti trovi davanti non è poi così esaltante.
Il muro (caduto nel 1989) è ancora, in qualche modo, una lama che taglia in due la città e percepisci la sua presenza...anche se ora ne è rimasto solo un pezzettino, un attrazione per turisti, con su disegni (purtroppo molto maltrattati) di artisti vari.
Mi sono resa conto di quanto questa città abbia sofferto, della cattiveria che per tanti anni ha fatto da padrona, prima, durante e dopo la guerra e di come, ancora oggi, risieda in questi luoghi.
Poi ci sono gli alberi....bellissimi.
Sì perchè la città è invasa dal verde.
Boschi, parchi e giardini con i loro alberi fanno respirare Berlino, mettendo un po' di colore nel grigio del suo cielo.



A.